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Dal 2016 le pensioni prorogate di altri quattro mesi

lentepubblica.it • 4 Marzo 2015

La novità è contenuta in un decreto interministeriale pubblicato in Gazzetta lo scorso Dicembre. Si dovrà lavorare 4 mesi in piu’ dal 1° gennaio 2016. Gli effetti riguarderanno anche i lavori usuranti e i salvaguardati.

Al netto delle discussioni e delle proposte per una revisione dell’età pensionabile i lavoratori dal 2016 dovranno lavorare 4 mesi in piu’. E’ l’effetto dell’aggancio dei requisiti di pensionamento alla speranza di vita introdotto dal Dl 78/2010 e fissato dal decreto 16 dicembre 2014. Dopo le tante aperture del Ministro Poletti sembra quasi una beffa. Anche perchè la misura si applica indistintamente a tutti i lavoratori. Anche a coloro che beneficiano della normativa per i lavori usuranti o gli esodati salvaguardati. Si tratta peraltro del secondo aumento (il primo, pari a 3 mesi, è avvenuto il 1° gennaio 2013). Cosa cambia?

E’ presto detto. Per la pensione anticipata diventerà necessario perfezionare, per gli uomini, 42 anni e dieci mesi di contributi; per le donne 41 anni e dieci mesi di contributi. L’unica buona notizia è lo stop alla penalizzazione. La legge di stabilità ha tolto la decurtazione, ma sino al 2017, per chi lascia prima dei 62 anni.

Per la pensione di vecchiaia i requisiti restano differenti per le donne del settore privato rispetto agli uomini e alle donne del settore pubblico. Gli uomini, dipendenti o lavoratori autonomi, dovranno raggiungere i 66 anni e sette mesi di età e non piu’ 66 anni e 3 mesi, come accade attualmente. Lo stesso requisito è fissato per le donne del pubblico impiego. Per le lavoratrici del settore privato l’aumento della speranza di vita sarà piu’ elevato in quanto si cumulano gli effetti dell’innalzamento dei minimi fissati dalla riforma previdenziale per arrivare a parificare i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. Per le dipendenti del settore privato serviranno quindi 65 anni e sette mesi, per le autonome 66 anni e un mese. 

Novità anche per i lavoratori salvaguardati e per gli usurati, cioè per coloro che si applica il sistema delle quote di cui alla Tabella B allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243. Dal 2016 sarà necessario perfezionare 61 anni e 7 mesi di età anagrafica ed il contestuale raggiungimento del quorum 97,6 con un minimo di 35 anni di contributi. Per gli autonomi serviranno, invece, 62 anni e 7 mesi ed un quorum pari a 98,6. Per i salvaguardati la stima di vita interesserà, concretamente, solo coloro che non sono soggetti al rispetto della decorrenza del 6 gennaio 2016, perchè altrimenti sarebbero soggetti alle Regole Fornero.

La Stima di vita influenzerà la data di ingresso alla pensione anche per il comparto difesa e sicurezza: anche le pensioni dei militari slitteranno di 4 mesi. Non andrà meglio anche per gli altri comparti per i quali è stato applicato il regolamento di armonizzazione (dpr 157/2013), si pensi agli ex-enpals e agli autoferrotranvieri.

Insomma mentre il Governo parla di Riforma la pensione si allontana.

 

 

 

FONTE: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it)

AUTORE: Eleonora Accorsi

 

 

 

causale, assegno

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